Ingresso al campo di concentramento Auschwitz I - sulla cui porta sovrasta la cinica scritta "ARBEIT MACHT FREI" che significa "IL LAVORO RENDE LIBERI". Per questa porta i detenuti si recavano e tornavano dal lavoro massacrante di tutti i giorni

Ingresso al campo di concentramento Auschwitz I - sulla cui porta sovrasta la cinica scritta "ARBEIT MACHT FREI" che significa "IL LAVORO RENDE LIBERI". Per questa porta i detenuti si recavano e tornavano dal lavoro massacrante di tutti i giorni

 

 

 

Photo @ Michele Vacca - Video @ Ivo Vacca

      

 

Il mio viaggio della memoria

 

Nel 1996 dopo la lettura un libro di Primo Levi, (se questo è un Uomo), sentii dentro di me il bisogno di visitare i Campi di concentramento e in particolar modo Auschwitz.

Questa mio progetto, unito alla passione per la fotografia,  si realizzò nel 1997 iniziando l'esperienza con un volo Cagliari/Roma/Varsavia e continuando in treno fino ad Auschwitz, (oggi Oswiecim) per altre 4-5 ore.

Ad Oswiecim impiegai tre giorni per visitare i due campi di Auschwitz / Birkenau  respirando le forti sensazioni che provavo.

Ricordo benissimo ciò che  mi impressionò maggiormente: la sensazione di oppressione fisica che avvertii camminando nei binari in disuso,  varcando i cancelli di Auschwitz / Birkenau; una sensazione di immersione e coinvolgimento totale nella  STORIA di quel periodo così nefasto.

Tutto il materiale che avevo visionato tra libri, riviste, documentari era reale, davanti a me, non erano invenzioni.

Ci si accorge di questo, quando davanti ai propri occhi si apre la visione dell’immensità del Luogo; difficile credere che sia tutta finzione come alcune persone sostengono su dei testi.

In quel  Luogo immenso il tempo sembrava congelato e si arrivava a tarda sera senza accorgersene.

Durante la visita rividi, mentalmente, le pagine scritte nel suo libro da Primo Levi  e rimasi stupefatto per la sua capacità di descrivere così minuziosamente e realisticamente i Luoghi dove lui aveva trascorso la parte più dura della sua vita.

Nel campo e specialmente nelle baracche, sentii costantemente per tutta la permanenza la sensazione di non essere solo, come se qualcuno mi osservasse in silenzio. il mio sguardo  esplorava  continuamente lo spazio attorno a me per concretizzare visivamente questa mia impressione; invano.

In tutte le baracche di legno che visitai sentii, inoltre, il forte odore dell’umidità, ricordando perfettamente la descrizione fatta da Levi.

Pensai che il museo di Auschwitz con tutto l’alone di morte mistero che la storia gli ha assegnato, fosse visitato da moltissime persone, ma durante i tre giorni che impressionai parecchi rullini, ne vidi pochissime, al punto che tutte le mie foto non ne inquadrano alcuna.

Due anni dopo pensai di rendere omaggio a tutte quelle persone che furono spogliate del loro diritto di esistere immettendo sul mio sito web una selezione delle mie foto sperando di far rivivere almeno una parte di quelle emozioni e sensazioni che provai durante la mia visita.

E' un viaggio interessantissimo che raccomando a tutti; un esperienza molto forte, molto toccante che chi farà, ricorderà per tutta la vita.

A distanza di anni, ricorderà ogni particolare, ogni angolo, ogni pietra di quei Luoghi così fuori da ogni realtà Umana.

E' un'esperienza che arricchirà moralmente, caratterialmente e psicologicamente qualsiasi persona a prescindere dalla propria formazione culturale e politica.

Ringrazio i visitatori di questo Sito, sperando che sia servito almeno in parte allo scopo per il quale è stato creato.

 

 Michele Vacca.

 

Mostre e proiezioni nelle scuole:

2003  Presentazione e commento del mio lavoro su Auschwitz ai ragazzi della 5^ elementare  1° Circolo via Solferino  Oristano

2008  Proiezione e commento del mio lavoro su Auschwitz ai ragazzi della 5^ elementare  3° Circolo via Amsicora Oristano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ingresso campo di concentramento di Birkenau

Ingresso campo di concentramento di Birkenau

Lavandini delle baracche

Lavandini delle baracche

Ingresso campo di concentramento di Birkenau

Ingresso campo di concentramento di Birkenau

 

Interno di Baracca in muratura - sono costruite senza fondamenta, reggendosi sul terreno pantanoso. La maggioranza delle baracche non aveva il pavimento, ma solo terra battuta che spesso si trasformava in un pantano. Nelle baracche in muratura alloggiavano le detenute che dormivano in cuccette a tre piani su paglia marcia e rancida. Su un piano dormivano circa 8 persone

Interno di Baracca in muratura - sono costruite senza fondamenta, reggendosi sul terreno pantanoso. La maggioranza delle baracche non aveva il pavimento, ma solo terra battuta che spesso si trasformava in un pantano. Nelle baracche in muratura alloggiavano le detenute che dormivano in cuccette a tre piani su paglia marcia e rancida. Su un piano dormivano circa 8 persone

Corridoi di separazione elettrificati

Scalo ferroviario all'interno del campo dove i treni si fermavano. Quì avveniva la "Selezione" . Gli ufficiali e i medici delle SS selezionavano gli ebrei deportati, inviando gli abili al lavoro al campo e i ritenuti inabili alle camere a gas

Scalo ferroviario all'interno del campo dove i treni si fermavano. Quì avveniva la "Selezione" . Gli ufficiali e i medici delle SS selezionavano gli ebrei deportati, inviando gli abili al lavoro al campo e i ritenuti inabili alle camere a gas

 

Filo spinato attraversato dall'alta tensione

Filo spinato attraversato dall'alta tensione

 

Rovine di forno crematorio con camera a gas fatto saltare dalle SS in ritirata, nel tentativo di cancellare le tracce dei crimini commessi

Rovine di forno crematorio con camera a gas fatto saltare dalle SS in ritirata, nel tentativo di cancellare le tracce dei crimini commessi

 

Camera a gas - I detenuti sono tranquilli, dopo la selezione i nazisti  hanno assicurato che verranno accompagnati a lavarsi. E' stato ordinato loro di togliere gli abiti e di passare in un altro locale sotterraneo simile ad un bagno. Al soffitto sono installate delle docce per le quali non è mai passata l'acqua. In questo locale di 210 mq di superficie sono condotte circa 2000 vittime. Dopo la chiusura della porta della camera a gas viene esalato nel locale da fessure nel soffitto il gas "Ziklon B". Nel giro di 15-20 minuti le vittime muoino soffocate. Ai cadaveri vengono estratti i denti d'oro, tagliati i capelli, sfilati gli anelli  e gli orecchini, poi i corpi sono trasportati ai forni crematori situati al pianoterra annesso o quando questi non sono sufficienti, bruciati sui roghi

Camera a gas - I detenuti sono tranquilli, dopo la selezione i nazisti gli hanno assicurato che verranno accompagnati a lavarsi. E' stato ordinato loro di togliere gli abiti e di passare in un altro locale sotterraneo simile ad un bagno. Al soffitto sono installate delle docce per le quali non è mai passata l'acqua. In questo locale di 210 mq di superficie sono condotte circa 2000 vittime. Dopo la chiusura della porta della camera a gas viene esalato nel locale da fessure nel soffitto il gas "Ziklon B". Nel giro di 15-20 minuti le vittime muoino soffocate. Ai cadaveri vengono estratti i denti d'oro, tagliati i capelli, sfilati gli anelli e gli orecchini, poi i corpi sono trasportati ai forni crematori situati al pianoterra annesso o quando questi non sono sufficienti, bruciati sui roghi

 

Cancello di separazione campo

Cancello di separazione campo

 

Latrine e gabinetti per i detenuti

Latrine e gabinetti per i detenuti

Forni crematori - Nei forni venivano cremati 350 corpi nel giro di 24 ore. In ogni forno venivano gettati contemporaneamente 2 - 3 cadaveri.

Forni crematori - Nei forni venivano cremati 350 corpi nel giro di 24 ore. In ogni forno venivano gettati contemporaneamente 2 - 3 cadaveri.

Baracche in legno - Erano stalle da campo per 52 cavalli dove, dopo avervi apportato qualche piccola modifica, si giunse ad alloggiarvi fino a 1000 detenuti. Al centro delle baracche furono costruiti dei camini, attraverso i quali passava il fumo, che avrebbero dovuto riscaldare l'interno

Baracche in legno - Erano stalle da campo per 52 cavalli dove, dopo avervi apportato qualche piccola modifica, si giunse ad alloggiarvi fino a 1000 detenuti. Al centro delle baracche furono costruiti dei camini, attraverso i quali passava il fumo, che avrebbero dovuto riscaldare l'interno

 

Depuratori campo

Depuratori campo

Valige confiscate ai deportati al campo. Tutti gli averi portati al campo di concentramento dai deportati erano confiscati, immagazzinati e successivamente inviati nel cuore del III Reich per i bisogni delle SS, della Wermacht e della popolazione civile

Valige confiscate ai deportati al campo. Tutti gli averi portati al campo di concentramento dai deportati erano confiscati, immagazzinati e successivamente inviati nel cuore del III Reich per i bisogni delle SS, della Wermacht e della popolazione civile

 

Giocattoli confiscati ai bambini deportati

Giocattoli confiscati ai bambini deportati

 
Indumenti confiscati ai bambini deportati

Indumenti confiscati ai bambini deportati